Gemme, architetture, riflessi

Serse

Galleria Contemporaneo
23 Gennaio - 27 Febbraio 2010

Inaugurazione:
23 Gennaio ore 18.00

Con la prima personale in assoluto di Serse in uno spazio pubblico a Venezia, la Galleria Contemporaneo vuole rendere omaggio ad una ricerca artistica che da più di venti anni rappresenta una delle più interessanti realtà dell’arte italiana. Concentrato esclusivamente sul disegno a grafite l’artista, triestino di adozione, ha prodotto negli anni una serie straordinaria di immagini che gli hanno valso l’inserimento nel volume Drawing edito dalla Phaidon Press, nonché la partecipazione a rassegne internazionali di grande rilievo. Il suo lavoro è contraddistinto da una coerenza e riconoscibilità che ne fanno un unicum nell’odierno panorama nazionale.

Non si tratta, nel suo caso, del disegno quale strumento classico per l’elaborazione dell’impalcatura invisibile di un dipinto, e non si tratta nemmeno dell’utilizzo che ne fanno molti artisti contemporanei come appunto visivo precario e fragile. In Serse è l’opera nella sua assoluta compiutezza ad essere dovuta al solo disegno, al ‘non più di questo’ che il disegno rappresenta: strumento sottoposto ad una analisi vertiginosa che ne sonda tutte le potenzialità. Dalla grafite di Serse è scaturita una delle più intense riletture del tema del paesaggio nell’arte contemporanea: mari, cieli di nubi, montagne altissime, boschi innevati. Cioè la dimensione non umana, sublime, della terra nella sua condizione elementare delle cose prime e ultime. Quasi fosse possibile sondare, attraverso la concreta materialità della grafite, l’anima minerale della terra, quella le cui trasformazioni avvengono su una scala temporale che non è quella umana.

Negli ultimi anni Serse ha approfondito ulteriormente quanto poteva essere incluso, o comunque riportato, a quella grafite che ne ha segnato la carriera. Ecco allora i Riflessi, la cui descrizione minuziosa del carattere cangiante e instabile della superficie dell’acqua rasenta la dimensione astratta. Il richiamo alla condizione minerale della grafite si traduce anche nella stupefacente serie dei Diamanti, la cui forma perfetta e inalterabile rimanda all’origine cristallografica delle forme primarie della geometria e del costruire.
Non è dunque un caso se l’artista ha deciso di confrontarsi anche con l’architettura vera e propria, cioè con la perfezione del costruito da cui traspare il senso di un’altra perfezione. I lavori che Serse ha dedicato all’opera di Carlo Scarpa, in particolare alle tombe di Brion, lavori di cui la Galleria Contemporaneo presenta una serie ancora inedita, sono fra le più intense reinterpretazioni dell’opera del grande architetto.

Serse Nato a San Polo di Piave nel 1952.Vive e lavora a Trieste.

In collaborazione con:
Galleria Continua di San Gimignano, Bijing, Le Moulin
Galleria Minini di Brescia.


English version

By holding the first ever solo show of Serse’s work in a public gallery in Venice, galleria Contemporaneo pays tribute to over twenty years of artistic research by one of the most interesting practitioners in Italy today. The artist, who has made his home in Trieste, concentrates exclusively on graphite drawing. Over the years he has produced an extraordinary series of images which have led to his inclusion in the book Drawing published by Phaidon Press, as well as his inclusion in numerous, high-level international exhibitions. His work is distinguished by a coherence and recognisability which make him unique in the Italian art scene.

He does not use drawing, as has often been the case, as the classical tool for the development of the invisible framework of a painting, nor does he use it- as many contemporary artist do- to represent a precarious and fragile visual statement. In Serse’s approach the absolute completeness of the work is due solely to drawing, to the “no more than this” which drawing represents- it is a tool that undergoes a vertiginous analysis which probes all its possibilities. One of the most intense re-readings of the subject of landscape in contemporary art has poured out of Serse’s graphite: seas, cloud filled skies, towering mountains, snowy forests. That is, the sublime, non-human dimension of the earth in its elementary condition of first and last things. It is as if it were possible to use the material and physical nature of graphite to probe the mineral soul of the world, where transformations occur on a time scale which is not human.

In recent years Serse has further deepened that which can be included in, or at least referred back to the graphite which has been a constant in his career. His work Riflessi offers a richly detailed description of the changing and unstable character of the surface of water, almost bordering on abstraction. The reference to the mineral nature of graphite is also translated in the astonishing series of Diamanti (diamonds), where the perfect and inalterable form reminds us of the crystallographic origins of the primary forms of geometry and construction.
It is therefore no coincidence that the artist has decided to address architecture itself, that is to say the perfection of that what is constructed which evokes the sense of a different perfection. The works which Serse has dedicated to the architecture of Carlo Scarpa, in particular the Tomb of Brion, works which will be seen for the first time ever at the Galleria Contemporaneo, are amongst the most intense re-interpretations of the works of the great architect.

Serse born in San Polo di Piave, 1952. Lives and works in Triest.

In collaboration with:
Galleria Continua di San Gimignano, Bijing, Le Moulin
Galleria Minini di Brescia.