Near east far east

Two points

Forte Marghera, Pad. 36
15 Settembre - 28 Ottobre 2012

Inaugurazione
15 Settembre ore 18.00

Artisti partecipanti: Shi Jin-Hua, Huang Ning, Huang Ming-Cheng, Tu Wei-Cheng, Ho I-Ting, Hsu Wei-Hui, Ko Liang-Chih, Wu Chi-Tsung, Tsai Shiu-Cheng, Formosa Wall Painting Group (Bywood).

In collaborazione con Chiang Yao-Hsien.

A cura di Chen Mei-Yuan, in collaborazione con Riccardo Caldura (Galleria Contemporaneo).

Viaggiando verso il lontano Oriente, e verso ciò che è prossimo.

Una esposizione dedicata all’arte contemporanea di Taiwan verrà inaugurata a Forte Marghera, il 15 settembre 2012. Si tratta del quarto appuntamento in Veneto del progetto Two Points, la cui ultima edizione ha aperto nel 2011 il Festival di Asolo e che viene presentato a Forte Marghera in una edizione completamente rinnovata grazie all’impegno di Chen Mei-Yuan, curatrice che svolge il suo lavoro fra Taiwan e il Veneto, dopo aver compiuto i suoi studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Così il lavoro di curatore/curatrice si rivela essere una volta ancora un ponte fra culture diverse, una messa in relazione fra situazioni e paesi lontani, che il processo di globalizzazione da un lato e, d’altro lato, i viaggi e la diffusione culturale, come elementi della libera circolazione delle idee e delle persone, vengono di fatto sempre più avvicinando. A questo rimanda il titolo della intera rassegna Two points, cioè a tracciare quella linea di relazione fra punti solo geograficamente remoti, che per l’edizione di quest’anno adotta l’immagine di un punto cardinale, con il quale usualmente si connota il quadrante orientale dell’Italia, come voluta sottolineatura della specificità del progetto per Forte Marghera-Parco del Contemporaneo: Near East, Far East.
Ed è proprio sulla apparente dicotomia di quel che ci è vicino e di quel che è lontano che si articola la proposta espositiva basata su una decina di artisti, molto noti a Taiwan e internazionalmente, fra cui un collettivo composto a sua volta da una trentina di membri.

Che Venezia si sia rivolta a Oriente per creare la sua primazia è cosa risaputa, così come è veneziano il viaggiatore per eccellenza, Marco Polo. Ora non è più tempo di viaggi fuori dall’ordinario, l’estrema penetrazione delle tecnologie informatiche (su cui Taiwan ha basato una parte molto rilevante della sua crescita economica) e della comunicazione ha effettivamente steso una capillare rete sul mondo. Ma è altrettanto vero che questa apparente prossimità che rende tutto vicinissimo con la ‘semplice’ digitazione di un indirizzo web, sembra librarsi, sospesa nella rapidità degli scambi e delle informazioni, in una infra sfera comunicativa, in una globosfera, senza più avere un suolo concretamente da attraversare e a cui riferirsi. Quando si parla di identità, e di identità culturale, in realtà si parla anche di questa connessione mancante con un ‘qui e ora’, che sia in grado di riportarci ad un senso non ovvio della prossimità, ad un ritrovato senso del suolo su cui poggiare. A Taiwan la complessità del rapporto fra economia da tigre asiatica, sviluppo tecnologico, sopravvivenze di aspetti tradizionali, la funzione svolta per lunghi decenni di fortezza militare di contro alla Cina continentale, il conseguente contatto profondo con modelli occidentali di sviluppo, ha generato di fatto una particolarissima condizione dell’immaginario collettivo. Entro questa condizione, e cercando un nuovo senso del suolo su cui poggiare, dell’identità da riconoscere come propria, si muove molta dell’arte contemporanea taiwanese, facendo di Formosa (l’isola bella dei portoghesi) un punto privilegiato per osservare i profondi cambiamenti dell’area pacifica.

Un viaggio inconsueto fra graffiti e pitture, installazioni, video arte, performance, calligrafie; un racconto dove è l’arte a proporre una intensa riflessione sul tempo presente, sulla realtà e su come possa essere espresso il senso di una ritrovata vicinanza alle cose. Una riflessione che riconsidera anche, ed è forse uno degli aspetti più sorprendenti del viaggio che viene proposto a Forte Marghera, quale sia il senso del passato e della religiosità in una società contemporanea globalizzata. In fondo non è inutile ricordare che a Taiwan sono ancora moltissimi i templi dedicati a Metsu, madre ancestrale che protegge la gente di mare dalle pericolose correnti che circondano l’isola.

Incontri con gli artisti:
Venerdi 14 settembre h.16.00, aula didattica, "Pittura nel quartiere e nella vita quotidiana";
Sabato 6 ottobre h.18.00, Mr. Candle, "acrobatic performance".